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La ginnastica propriocettiva, intesa come allenamento (non nell'ambito della fisioterapia veterinaria, specifico) - tanto bella, tanto carina, tanto di moda - NON va ASSOLUTAMENTE praticata se il cane non sta bene fisicamente!!!
Occorre PRIMA una visita da un ortopedico - poi da un fisioterapista veterinario e/o osteopata (a seconda di che cosa rileva l'ortopedico).
Poi, se tutti questi ultimi danno l'ok e suggeriscono anzi la ginnastica propriocettiva, allora, in accordo con loro e SOLO sotto loro direttive, si può far fare qualche esercizio al cane, ma SOLO se si hanno le conoscenze esatte di che cosa andare a fare (conoscenze che non si acquisiscono in due stage).
 
SOLO cosí si lavora!!
L' allenamento propriocettivo è pericolosissimo se praticato su un cane che visibilmente bene non sta e addirittura non sappiamo cos'ha.
Questo è far male ai cani, non è voler bene ai cani!
Se durante un allenamento propriocettivo si nota (e non è cosí scontato) che il cane ha una brutta postura o altri problemi, occorre fermarsi e consigliare controlli veterinari ortopedici, fisio ed osteopatici. Non si continua a fare esercizi: si rischia di compromettere ancora di piú una non bella situazione fisica.
 
Chi agisce diversamente, ossia chi continua imperterrito a fare praticare balance a un cane che visibilmente ha problemi o sofferenze fisiche (e qui occorrerebbe aprire un capitolo sulla lettura posturale, e non solo, del cane) senza affidarsi a pareri di veterinari osteo e fisio, non ha capito veramente niente e rischia di arrecargli un danno enorme!!
Chiunque lavori cosí, non si può chiamare "istruttore" di ginnastica propriocettiva, di Dog Balance o altro, anzi, non deve proprio insegnare nulla di tutto ciò, perchè dimostra di non avere competenza e sensibilitá alcuna.
Affidatevi solo e sempre a istruttori qualificati che collaborano con veterinari ortopedici, fisioterapisti ed osteopati e che non lasciano mai nulla al caso.
Io personalmente consiglio sempre visite specialistiche ancora prima di iniziare con degli esercizi di propriocezione, proprio per essere tranquilla ed agire per il meglio.

Annalisa Badi 
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Perchè scegliere DOG BALANCE CSEN
e i CORSI PER TECNICI DOG BALANCE CSEN

 
• perchè i docenti (veterinari, fisioterapisti, osteopati scuola I.F.O.A. e insegnanti di ginnastica propriocettiva per cani DOG BALANCE FIT®) sono spinti da un'idea comune, il benessere del cane prima di tutto. Sono professionisti che collaborano, si confrontano, si interrogano, discutono e non solo in occasione del corso. 
Si scambiano costantemente idee o modi di pensare, e materiale didattico da studiare; parlano di cani visti o trattati, per potere agire in sinergia sul lavoro da portare avanti.
È un vero team che unisce dedizione e studio, con le stesse idee e gli stessi obiettivi.
 
• perchè si insegna a guardare il cane a 360°:
dall'anatomia muscolo scheletrica al sistema muscolare, dalla propriocezione ai propriocettori ed esterocettori, dalle andature all'analisi posturale; 
c'è un'attenta analisi degli esercizi propriocettivi adatti ai cuccioli e ai i cani anziani;
una preparazione adeguata per i cani sportivi - diversificando l'allenamento in base allo sport o agli sport cinofili praticati;
particolare attenzione viene posta ai cani insicuri, timidi, paurosi, con poco ego, perchè la ginnastica propriocettiva, come viene intesa e insegnata nel Dog Balance Fit®, può cambiare davvero le prospettive ad alcuni cani ed essere enormemente di aiuto per affrontare piú serenamente i disagi che in alcune occasioni loro provano;
un occhio di riguardo viene dato anche ai cani iperattivi e impazienti, che non riescono a mantenere la concentrazione giusta, e ai cani nevrili e un po' rissosi, perchè anche in questo caso il Dog Balance Fit® dá una mano favorendo la concentrazione e la rilassatezza.
 
• perchè non è "solo" una ginnastica propriocettiva: è lettura del cane in primis, lettura fisica e mentale; è fisioterapia, osteopatia, e allenamento fisico e mentale. 
Non è "solo" aumento della massa muscolare del cane: ma è valutarlo, studiarlo, osservarlo, toccarlo (solo fisioterapisti ed osteopati), entrare in sintonia con lui per capire esattamente quali sono le sue necessitá.
E non è "solo" prendere un attrezzo propriocettivo e far eseguire correttamente un esercizio: è studiare e pensare a quale attrezzo è giusto per il cane che abbiamo davanti, sia per la sua fisicitá, sia per la sua postura, sia per la sua emotivitá; 
e una volta scelto l'attrezzo non è "solo" l'esercizio importante, ma il cane, sempre e comunque, perchè il suo corpo ci dá segnali sulla sua condizione fisica e mentale (perchè vanno a braccetto) e noi dobbiamo saperli leggere, pronti a chiedere aiuto agli altri esperti del gruppo Dog Balance Csen, quindi a veterinari ed osteopati.
 
• perchè siamo un grande team, che cerca di portare avanti le proprie idee e una certa metodologia con una passione incredibile; che non si ferma, studia e cerca sempre nuovi riscontri; che si mette in gioco, perchè tutti imparano da tutti con una apertura mentale grande; perchè c'è il massimo rispetto del lavoro altrui, ma non manca mai il confronto, perchè solo col confronto si cresce.
 
Insomma, è un po' come una grande famiglia, ognuno con il suo logo, ognuno col suo nome, ognuno con la sua esperienza, ma uniti nel metodo, nei pensieri e nel modo di vedere le cose in DOG BALANCE CSEN!
Annalisa Badi 
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LA NASCITA DEL DOG BALANCE FIT®
(la 1^ ginnastica propriocettiva per cani nata e diffusa in Italia):
un po' di storia...

Dopo anni di studi, cinque anni fa iniziai a mostrare ed insegnare qualche esercizio propriocettivo a cani e proprietari che con me si dilettavano nei tricks (ed è per questo motivo che inizialmente io denominai questo allenamento "Dog Balance Tricks"), quando in Italia nessuno conosceva questa “ginnastica”, fino ad essere chiamata come docente in alcuni stage.

Non è stato facile promuovere, far conoscere e diffondere la propriocezione per cani: ero etichettata come “quella che faceva salire i cani sulle palle”, quasi fosse un’attività circense. E’ stato soprattutto faticoso far capire alle persone quanto fosse utile per i cani, sia a livello mentale che fisico, e quanto fosse lontano dall’idea di spettacolarità, ma che doveva essere approcciata come una vera e propria ginnastica, con i suoi benefici ma anche con i suoi pericoli se eseguita non correttamente.

Dopo due anni faticosi, in cui, credendo fermamente in quello che insegnavo, ho cercato di diffondere il più possibile il ‘mio balance tricks’, ho sentito che era giunto il momento di cercare per questi esercizi un nome più specifico, che identificasse meglio l’idea di ginnastica propriocettiva: così è stato modificato il nome in "DOG BALANCE FIT®" affinando i miei studi e specializzandomi esclusivamente nella propriocezione per cani.
In giro per vari centri cinofili d’Italia, ho insegnato e mostrato in questi anni la funzione di questi esercizi, e come eseguirli in modo corretto; ho anche scritto i primi articoli sulla propriocezione per cani (in Italia non esisteva niente al riguardo).

Sono contenta che la ginnastica propriocettiva ora abbia preso piede anche in Italia. Felice che il Dog Balance Fit® abbia dato il via a questo, felice delle collaborazioni con veterinari fisioterapisti ed osteopati, felice del riconoscimento Csen, felice per la formazione di futuri tecnici.

La ginnastica propriocettiva è fantastica per i nostri cani, ma una particolare attenzione va posta a come viene eseguita. Il mio consiglio è di farvi seguire da un tecnico di Dog Balance Fit®
 
Annalisa Badi 
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Ti presento... il Dog Balance Fit

di Annalisa Badi - 29 Maggio 2019

Articolo uscito su Ti presento il cane

 
Per chi non lo conosce ancora, vengono spontanee due domande:
– Che cos’è il Dog Balance Fit? 
Abbastanza semplice la risposta: la prima ginnastica propriocettiva per cani nata e apparsa in Italia circa 8 anni fa, ora vera disciplina riconosciuta e regolamentata dello CSEN cinofilia anche con gare al suo interno.
– Di che cosa si occupa il Dog Balance Fit esattamente? 
Di allenare i cani in propriocezione. E già qui diventa un po’ complicato capire bene. 
Che cosa è la propriocezione? 
Cosa si intende per allenamento propriocettivo? 
Perché è utile? 
Da dove arriva il nome Dog Balance Fit? 
Quali esercizi si fanno? 
Quali cani possono praticare questa disciplina?
E sicuramente vi verranno in mente altre domande!
 
 
 
Per parlare e farvi intendere di cosa si occupa il Dog Balance Fit, devo principalmente spiegare (o meglio, cercare di spiegare) cos’è la propriocezione e perché è così importante.
Cercherò, con questa rubrica, di farvi entrare man mano in questo mondo, provando a rendere semplice un “concetto” ancora oggetto di tanti studi e non così di facile intuizione. 
Soprattutto in questo ultimo periodo, tanto si parla di ginnastica propriocettiva; si vedono sui social video e foto di attrezzi (chiamate da tanti “palle colorate”), cani che stanno sopra a dei cuscini gonfiati, e che fanno esercizi su di essi; si legge che è utile per la muscolatura, per la forza, per la coordinazione, per l’equilibrio dei nostri cani. 
Ma che cosa è esattamente la propriocezione e cosa si intende per allenamento propriocettivo? 
Descrivere in modo semplice e sintetico cosa è la propriocezione, non è cosa facile. Wikipedia ci dice:
 

La propriocezione, detta anche cinestesia (e già qui c’è una inesattezza… ma andiamo per gradi) è la capacità di percepire e riconoscere la posizione del proprio corpo nello spazio e lo stato di contrazione dei propri muscoli anche senza il supporto della vista.

 
 
Vediamo di spiegare il tutto in maniera più diretta. I cinque sensi di base – vista, udito, olfatto, gusto , tatto – ci consentono di percepire il mondo che ci circonda. Ma che dire delle sensazioni generate dalle azioni del nostro stesso corpo? 
Per farvi capire meglio, vi racconto un fatto realmente accaduto. 
All’età di 19 anni, nel 1971, un ragazzo di nome Ian Waterman soffrì di una grave gastroenterite virale. 
La malattia innescò una risposta autoimmune che gli tolse la capacità di valutare dove le sue membra, il suo corpo, i suoi arti si trovassero in relazione all’ambiente. 
Come descritto dal neurologo della Columbia University J. Cole, Waterman non era paralizzato; le sue membra si muovevano, ma non aveva il controllo su di loro. 
Si sentiva “disincarnato” come se stesse fluttuando nell’aria. Per il ragazzo anche allungare un braccio o semplicemente muovere una mano era diventato molto difficile, quasi impossibile.
Come dimostra questo caso di Waterman (e non è certo l’unico), la capacità di percepire i nostri corpi è fondamentale per dirci qual è la nostra posizione nell’ambiente e nello spazio e per l’esecuzione dei movimenti di tutti i giorni. 
A volte indicata come “sesto senso”, la propriocezione include il senso di posizione e movimento del nostro corpo, il senso della forza e della contrazione muscolare e il senso dell’equilibrio. Questi sensi, attivati dalle nostre attività quotidiane, ci permettono di svolgere i nostri compiti con successo, anche inconsciamente, come camminare, afferrare una tazzina di caffè e portarcela alle labbra per esempio. Senza la propriocezione saremmo perduti.
 
 
Noi rimaniamo in gran parte inconsapevoli delle azioni degli “organi di senso” responsabili della generazione della propriocezione. 
Vi siete mai fermati in una stanza buia e avete cercato di toccare la punta del vostro naso con l’indice? La maggior parte di noi può farlo con una precisione incredibile. Ma se non possiamo vederlo, come facciamo a sapere dov’è il nostro braccio mentre si sposta nell’aria puntando al naso? E come sappiamo dov’è il nostro naso? E il nostro muscolo bicipite quanto si contrae eseguendo questo movimento? E quanta forza dobbiamo usare per toccare il naso senza darci un pugno? Tutto ciò è oggetto della propriocezione.
Quindi il nostro “sesto senso” non solo ci consente di controllare i movimenti che realizziamo, ma ci fornisce la capacità di percepire tutto il nostro corpo muoversi nello spazio e agire in relazione a ciò che ci circonda.
Il senso della propriocezione non appartiene solo agli uomini, ma a tutto il mondo animale. 
Perché è importante l’allenamento propriocettivo per i nostri cani, come attuarlo, che esercizi fare, che attrezzi usare, a che età iniziare, ecc., lo analizzeremo man mano in questa rubrica. Cercherò di essere chiara ed esaustiva, ma intanto… non improvvisate mai, perchè da divertenti e utili, gli esercizi propriocettivi eseguiti o fatti eseguire non correttamente (come copiando da un video o da una foto) possono diventare anche “pericolosi”.
 


Ti presento... il Dog Balance Fit - Perchè allenare la propriocezione

di Annalisa Badi - 12 Giugno 2019

Articolo uscito su Ti presento il cane
 

Dedicare del tempo alla propriocezione, alla percezione e alla stimolazioni sensoriale è diventato ormai un po’ di tendenza in questo ultimo periodo.
Ma perché è utile allenare in propriocezione i nostri cani (ma anche allenarci noi stessi)?
I movimenti, sia nostri che dei nostri cani, sono diventati quasi semplificati e molto economici: passeggiate in città, giochi in aree per cani, per i più fortunati corse in campagna e in montagna, anche in base a dove si vive. Ma più o meno sono le stesse esperienze ripetute durante l’arco dei giorni. Se pensiamo alla vita dei cani allo stato brado o alla vita dei cani randagi che devono procacciarsi il cibo, camminare o trottare per chilometri, cambiando e affrontando ambienti diversi, superfici e difficoltà varie, capiamo allora che la vita dei nostri cani è differente. Potremmo quasi dire che hanno meno stimoli.
 
 
Alcuni di noi frequentano un centro cinofilo praticando col proprio cane vari sport cinofili; ciò può accrescere la sua forma fisica, può introdurre stimoli nuovi ma dobbiamo considerare che una determinata disciplina sportiva predispone anche a schemi di movimento più congeniali a quel determinato risultato sportivo (allenando il fisico con azioni sempre uguali e ripetute per affinare l’abilità sportiva), piuttosto che mirare al vero benessere dell’animale. 
Così la riduzione di esperienze somatosensoriali (soprattutto tattili e di pressione – cosa si tocca e quanta pressione si impiega nel toccare, ad es.), porta ad una regressione dell’autonomia di movimento, alla scelta di movimenti semplificati (quelli che servono) e ad un maggior rischio di infortunio. 
Detto in parole povere, si sceglie automaticamente di fare solo i movimenti necessari per la quotidianità o per quelle determinate discipline sportive, non altri. (E questo vale comunque sia per i nostri cani che per noi stessi).
 

 
Per integrare le capacità motorie, un allenamento propriocettivo pare risultare utilissimo. Le teorie più aggiornate in ambito sportivo, preventivo, rieducativo (in umana, ma per i nostri cani non è differente) raccomandano di dedicare almeno un po’ di tempo (due/ tre volte la settimana) all’allenamento propriocettivo, proprio per stimolare al meglio la capacità di controllo motorio del corpo, come le capacità coordinative, di equilibrio, di anticipazioni, ecc…
Un buon funzionamento del sistema propriocettivo aumenta l’abilità del movimento e porta miglioramenti a parametri come forza, velocità, … oltre a fare aumentare la massa muscolare e apportare benefici a livello mentale.
Quindi quando possiamo incominciare coi nostri cani questa ginnastica e a quali cani risulterebbe utile?
Possiamo iniziare ad allenare i nostri cani in propriocezione già in tenerissima età, per educarli alla consapevolezza del corpo e all’organizzazione dell’equilibrio posturale, ed aumentare le loro capacità coordinative, facendo affrontare loro dei piccoli percorsi sensoriali percettivi .
Ma anche ai cani anziani possiamo offrire un valido supporto nella conservazione e nel ripristino delle capacità motorie, nel mantenimento dell’equilibrio e del tono muscolare, e nell’impegno mentale con un costante allenamento.
 

 
La ginnastica propriocettiva risulta utilissima anche come prevenzione per gli infortuni, rendendo i cani più preparati e pronti alle azioni impreviste che possono incontrare nella vita quotidiana o nello sport.
Appare ottima per come parte integrante nella preparazione atletica dei cani sportivi, in quanto la capacità di percepire il corpo in ogni fase di movimento con consapevolezza crescente, permette al cane il riconoscimento dell’errore e la precisione del gesto tecnico.
Una parte importante di questo allenamento riguarda l’aspetto mentale ed emozionale ossia l’aiuto che può riservare a cani timidi e insicuri, iperattivi o con difficoltà di concentrazione, in quanto gli esercizi su superfici instabili aumentano l’autostima e la positiva conoscenza e valutazione delle proprie capacità.
 
Anche in ambito riabilitativo l’utilizzo di superfici sensoriali e di attrezzi propriocettivi ora è ampiamente diffuso: numerosi studi confermano, infatti, come a seguito di un trauma, o a seguito di problematiche croniche o di instabilità meccanica, o problemi neurologici si struttura un deficit propriocettivo che porta a imprecisione negli schemi del movimento oltre a ritardi nell’attivazione muscolare e la ginnastica propriocettiva offre un valido sostegno per la riattivazione di questi. Ovviamente quando si parla di riabilitazione, la persona qualificata a seguire il cane nel suo allenamento è solo il dottore veterinario specializzato in fisioterapia.
L’allenamento propriocettivo ricopre e abbraccia quindi le situazioni più varie, nonché impegna con divertimento il cane. Queste descrizioni e questi concetti forse ora possono risultare un po’ ostici, ma cercherò di svilupparli e sviscerare nei prossimi articoli pian piano ogni singolo punto, unendo parte teorica e parte pratica per esemplificare il tutto.
Per ora posso solo aggiungere… più Dog Balance Fit per tutti!
 
 

Ti presento... il Dog Balance Fit - Attrezzi, location, obiettivi e benefici

di Annalisa Badi - 26 Giugno 2019

Articolo uscito su Ti presento il cane


Dopo aver scritto su che cos’è la propriocezione e perché è utile allenarla, affrontiamo ora, in linea generale, quali sono gli attrezzi necessari, la location adeguata, gli obiettivi e i benefici per un buon allenamento in Dog Balance Fit.
Iniziamo col dire che l’allenamento di Dog Balance Fit è composto da vari aspetti che si possono integrare fra loro (il più delle volte si devono integrare – soprattutto per i cani sportivi – ma non è detto e non è sempre così) che comprendono:
 
1) percorsi percettivi sensoriali
2) esercizi di coordinazione
3) esercizi propriocettivi statici
4) esercizi propriocettivi dinamici bassi 
5) esercizi propriocettivi dinamici alti
6) esercizi di resistenza aerobica
7) esercizi di resistenza anaerobica
 

 
Per spiegare il tutto in poche parole, gli esercizi sensoriali e percettivi sono formati da una serie di attrezzi con superfici e texture differenti, sopra i quali il cane deve camminare (pensiamo, ad esempio a tappetini ruvidi, o con puntine rigide o semirigide che fuoriescono dalla base); gli esercizi propriocettivi statici e dinamici sono composti da attrezzi che creano situazioni di instabilità più o meno intense (cuscini gonfiabili come physio sit, peanut, roller, donut, bosu, pad, ecc…); gli esercizi di coordinazione servono per aumentare la coordinazione, appunto, di tutti gli arti per permettere l’esecuzione di movimenti in modo più efficace (gli attrezzi più conosciuti sono i cavalletti – aste inserite in coni forati – ma non sono certo gli unici); gli esercizi di resistenza servono per aumentare quella capacità fisica che permette di sostenere un determinato sforzo (come l’allenamento sul tapis roulant – resistenza aerobica, i percorsi dinamici alti – resistenza anaerobica, per fare degli esempi).
 
Il luogo adeguato per il Dog Balance Fit può essere sia una palestra/stanza ampia al chiuso (con pavimentazione in erba sintetica, tappeto antiscivolo o gomma antiscivolo ammortizzata) sia all’aperto sull’erba in luogo piano, non in pendenza, a patto che non piova, l’erba non sia bagnata, non ci sia troppo caldo, eccetera. 
Per scegliere la location adatta occorre tenere presente non solo la situazione meteo, ma anche l’emotività del cane (per quelli paurosi o che si distraggono facilmente, il luogo al chiuso sarà il più indicato inizialmente). 
Gli strumenti di lavoro possono essere: attrezzi instabili per forma (tutti quei “cuscini” o “palloni gonfiati” come roller, torpedo, peanut, physio sit, ecc.), attrezzi instabili per consistenza (balance pad, trampolino, tappetini morbidi, balance bar, ecc.), attrezzi progettati per incanalare l’instabilità su piani specifici dello spazio (tavolette basculanti unidirezionali e pluridirezionali), tappeti percettivi di varia forma e dimensione con superfici sensoriali in rilievo, tapis roulant sia per l’allenamento alla resistenza, sia in unione con attrezzi propriocettivi per un allenamento variegato e completo.
 
Occorre pensare anche all’incolumità fisica del cane durante gli allenamenti, quindi gli attrezzi devono garantire la totale sicurezza, essere controllati periodicamente ed essere fermati adeguatamente con opportuni sostegni per taluni esercizi. 
Sarebbe opportuno anche controllare la lunghezza delle unghie del cane prima di un allenamento sui gonfiabili, sempre per la sua sicurezza (potrebbe certo risultare pericolosa la foratura di un “pallone” mentre il cane vi è sopra). 
Per un lavoro ottimale occorre tenere ben presente le caratteristiche personali del soggetto (età, peso, maturazione fisica, stato emotivo, postura), valutare il livello di partenza ed individuare gli esercizi mirati e gli attrezzi idonei per quel soggetto in base o alla disciplina sportiva praticata o allo stile di vita in generale, e sempre analizzare il binomio (conduttore-cane) nella sua totalità. 
Le sequenze operative devono permettere al cane di prendere confidenza con gli attrezzi in uso. La corretta tecnica esecutiva dell’allenamento deve anche e soprattutto considerare, come già nominata nelle righe precedenti, la postura, per individuare eventuali movimenti di compenso o l’irrigidimento di alcuni distretti corporei (ma dedicheremo prossimamente un articolo proprio su questo, per farne capire meglio la fondamentale importanza) e agire di conseguenza. 
La qualità di esecuzione degli esercizi deve precedere la quantità (meglio pochi esercizi metabolizzati mentalmente e fisicamente, che tanti eseguiti in modo approssimativo).
La durata del lavoro, come tutto il resto, è sempre soggettiva e dipende dall’allenamento del cane, dagli attrezzi scelti, dagli esercizi, dalle condizioni climatiche, dallo stato mentale, dalle caratteristiche personali.
 

 
 
Gli OBIETTIVI che ci si deve porre con l’allenamento propriocettivo di Dog Balance Fit sono i seguenti:
 
- Risvegliare e/o attivare la sensibilità tattile dei polpastrelli tramite il riconoscimento della superficie di contatto (che tipo di superficie tocca o su quale superficie cammina o corre: terreno fangoso, sabbia, terreno duro, o scivoloso, o morbido, con sassi, ecc. – e, vi assicuro, non è così scontato)
- Fare prendere coscienza al cane delle modalità di contatto (come appoggia)
- Fare discriminare le sensazioni prodotte (cosa sente: pressione, dolore, calore, vibrazione, ecc.)
- Fare percepire il senso di posizione, il senso di movimento e di forza (avvertire la posizione,lo sbilanciamento, il tono muscolare, la forza applicata, ecc.)
- Esplorare i movimenti propri dell’articolazione (quanto si estendono le zampe in un salto , quanto il ginocchio è disteso, o quanto il ginocchio è “piegato” prima di un salto, quanto è flesso o esteso il gomito durante una corsa, ecc.)
- Distinguere le parti in movimento da quelle fisse (non tutti i movimenti coinvolgono tutti i muscoli del corpo nel medesimo istante)
- Individuare i movimenti di compenso (ogni essere vivente impara a sfruttare le capacità di movimento e di compensazione del corpo attraverso le proprie esperienze come azione e relazione al mondo esterno – ne parleremo approfonditamente in un articolo a parte).

A fronte di ciò e grazie agli attrezzi utilizzati, i BENEFICI FISICI che si ottengono con questo di allenamento sono importantissimi e rilevanti:
 
- Miglioramento della conoscenza del corpo
- Aumento dell’equilibrio
- Miglioramento della coordinazione
-  Aumento della massa muscolare
- Aumento della mobilità articolare
- Aumento della flessibilità muscolare, tendinea e legamentosa
- Miglioramento del tono fisico
- Miglioramento della gestione della forza
- Miglioramento della resistenza (a vantaggio dell’apparato cardio-circolatorio, respiratorio e muscolo-scheletrico)

 
I BENEFICI MENTALI sono altresì considerevoli:
 
  • Ripristino dell’equilibrio psico-fisico
  • Aumento della concentrazione
  • Aumento dell’autostima e della sicurezza
  • Miglioramento del benessere mentale
“Tanta roba” in una sola disciplina! 
Questa è chiaramente una carrellata, un elenco per dare un panorama generico sui vantaggi che si ottengono sia a livello mentale che fisico nel praticare questa ginnastica. Nei prossimi articoli andremo a sviscerare man mano ogni aspetto di questo fantastico allenamento.


Ti presento... il Dog Balance Fit - L'osservazione posturale

di Annalisa Badi - 10 Luglio 2019

Articolo uscito su Ti presento il cane


 
L’aspetto fondamentale e di maggior rilievo, sia prima dell’inizio di un allenamento o di una sessione di lavoro in Dog Balance Fit, sia per tutta la durata di questo, è l’analisi posturale del cane. 
Dopo l’anatomia muscolo-scheletrica, è il secondo argomento che i futuri aspiranti Tecnici in Dog Balance Fit Csen affrontano durante il corso di 1° livello, ed è la base di partenza per tutti gli esercizi in propriocezione, ma, come vedremo, non solo certamente per quelli.
Perché è così importante saper leggere la postura? Intanto iniziamo col dire che la propriocezione è intimamente legata alla postura: i cambiamenti nella postura influenzano la propriocezione e i cambiamenti della propriocezione influenzano le posizioni strutturali e dinamiche.
 
 
 
Vediamo di spiegare meglio: riportando la definizione di E. De Col, la postura è la posizione che il corpo assume nello spazio e nelle varie situazioni, adattandosi e opponendosi all’azione della forza di gravità che la schiaccia verso il suolo. Il suo obiettivo è mantenere l’equilibrio, sia in condizioni statiche (da fermi), che dinamiche (in movimento). Tutto questo dovrebbe avvenire col minor dispendio energetico e la migliore ripartizione del lavoro tra le diverse componenti del corpo. Proprio l’aspetto “economico” della postura è quello che ne determina la qualità, in quanto essa è ritenuta efficace quando consente al soggetto di muoversi col minimo sforzo. 
Nel linguaggio comune, col termine postura, si intende l’atteggiamento generale del soggetto a muovere il proprio corpo in un certo modo. 
Solitamente, non manteniamo coscientemente una postura “normale”, ma alcuni muscoli lo fanno per noi, e non dobbiamo neanche pensarci. 
Per mantenere una postura corretta, è necessario disporre di un’adeguata flessibilità e forza muscolare, del normale movimento articolare nella colonna vertebrale e in altre regioni corporee, nonché di muscoli posturali efficienti e bilanciati. 
Una buona postura ci aiuta a stare in piedi, a camminare, a sederci e ad affrontare posizioni che mettono a dura prova i muscoli e i legamenti durante i movimenti e le varie attività, anche sportive.
 
 

Una postura corretta: 

- ci aiuta a mantenere le ossa e le articolazioni nel giusto allineamento, in modo che i nostri muscoli siano usati correttamente, diminuendo l’usura anormale delle superfici articolari che potrebbe causare artrite degenerativa e/o dolori articolari;

- riduce lo stress sui legamenti che tengono insieme le articolazioni, diminuendo la probabilità di lesioni;

- permette ai muscoli di lavorare in modo più efficiente, consentendo al corpo di usare meno energia;

- aiuta a prevenire affaticamento muscolare, disturbi da uso eccessivo e persino dolori muscolo-scheletrici.

 
Se un soggetto non si sente “perfettamente” al top, sia a livello fisico (accusa dolori di varia natura), sia a livello emotivo (situazioni di stress o ipereccitabilità..), attua, anche in forma inconscia, una sorta di “protezione del corpo” o di compenso per togliere il peso/dolore dall’area o aree interessate. Ecco che si avrà una “cattiva” postura.
Quando questo accade, può succedere che i muscoli del corpo che sostengono più peso o che proteggono la zona interessata, ad esempio, cambiano nel loro tono e diventano meno flessibili, ma più forti per mantenere questo peso extra (queste aree di sovra-utilizzo, creeranno nel tempo problemi muscolari dolorosi, con conseguente dolore cronico).
 

Diversi fattori contribuiscono a una cattiva postura :

- equilibrio muscolare alterato

- presenza di un trauma che ha determinato un danno a tessuti o ossa

- componente fisica e abitudini sportive

- fattori ambientali 

- condizioni ereditarie

- fattori psichici e caratteriali

- eventuale condizione patologica

 
C’è da dire che non esiste la postura perfetta, ma esiste la miglior risposta che il corpo può dare in una determinata situazione. 
Tuttavia, questa risposta non sempre garantisce il benessere del soggetto; ci sono alcuni casi di postura scorretta senza sintomatologia algica.
Il saper leggere la postura del cane è utile e fondamentale per il suo benessere, soprattutto se si tratta di cani atleti: infatti, ogni attività sportiva sollecita in maniera più o meno elevata l’apparato muscolo-scheletrico e gli effetti di queste sollecitazioni possono essere amplificati, se il soggetto non è in grado di assumere posture bilanciate e corrette.
 

 
Prima e durante l’allenamento propriocettivo, la lettura posturale è indispensabile: ci serve per individuare quali esercizi e quali attrezzi sono adeguati per quella determinata sessione di lavoro e in quel momento, quali esercizi sono da evitare, quando l’allenamento è eventualmente da interrompere e quando suggerire al proprietario una visita specialistica da un professionista medico veterinario e/o esperto in osteopatia animale. 
Questo non vuol dire che il cane non sia sano, assolutamente no. 
Può trattarsi di un soggetto super sportivo, allenato, controllato, con Rx alla colonna, alle anche, ai gomiti tutte buone, con esami del sangue perfetti, con check up nella norma; ma che, per un trauma, per un infortunio passato inosservato, per un malessere, per un disagio emotivo (per citarne alcuni), ha assunto una postura di comodo non ideale, conseguente ad uno squilibrio creatosi in seguito al sintomo doloroso o emozionale, che un occhio non esperto non riesce a rilevare.
 

 
Per questo motivo,tutti gli allenamenti di Dog Balance Fit sono solo e soltanto a formula individuale, anche se si tratta di cani già navigati.
Dopo aver interrogato il proprietario/conduttore sulla vita e salute del cane, occorre valutare, studiare, analizzare ogni volta e ad ogni sessione di lavoro il cane che abbiamo davanti. 
Si osservano in generale le varie andature (come cammina, come trotta,come muove gli arti, come gestisce il corpo, come sono gli appiombi, come muove la coda, come presenta il bacino,…), si esamina il modo in cui si siede e si mette a terra su una superficie piana non scivolosa (fa fatica? come risulta la schiena? come appoggia gli arti anteriori? e i posteriori? come appare il collo?…). 
Poi si va a “testare” il cane su alcuni attrezzi propriocettivi non troppo instabili, scelti in base alla taglia del cane, alla sua emotività e alle informazioni ricevute con le analisi precedenti.
E si analizza il corpo in ogni sua parte: si osservano i piedi , i gomiti, le spalle, il petto, il collo, le orecchie, gli occhi, la schiena, le ginocchia, il bacino, la coda,le cosce… con particolare attenzione alla ripartizione del peso di ogni singola zampa.
Tutti questi dati servono per consigliare al meglio il proprietario e soprattutto per non proporre al cane esercizi che andrebbero o a confermare e/o a peggiorare una postura scorretta, se è presente; ad esempio, lavoro in scarico di una articolazione, e si propongono esercizi inappropriati, il cane utilizzerà maggiormente il distretto corporeo più forte e che gli dà più sicurezza e andrà conseguentemente a rafforzare sempre di più i gruppi muscolari già maggiormente utilizzati o sovraccaricare gruppi muscolari già affaticati, con ripercussione sulla struttura muscolo-scheletrica.
 
 
 
Un buon allenamento propriocettivo deve tenere conto di tutti questi fattori e deve mirare sempre all’armonia e all’equilibrio del corpo, e nulla deve essere lasciato al caso.
Non si può fare propriocezione senza tenere conto dell’assetto posturale.
L’osservazione posturale sarà ripresa più volte nel corso degli articoli che verranno, soprattutto analizzata non in forma così teorica, ma unita alla parte pratica, quando ci si addentrerà nella spiegazione degli esercizi di Dog Balance Fit.
 
La foto di apertura dell’articolo è di Martina Bruscoli

Ti presento... il Dog Balance Fit - I percorsi sensoriali: perchè sono utili?

di Annalisa Badi - 21 Agosto 2019

Articolo uscito su Ti presento il cane

 

Probabilmente vi sarà capitato di vedere foto o video di cani che affrontano camminando percorsi di lunghezza variabile, formati sia da vari “tappetini” bassi con consistenze,materiali e trame differenti , sia da attrezzi con “punte” o “bolle” in rilievo e non solo.
Vi siete mai chiesti perché sono utili per il cane questi percorsi e a che cosa servono esattamente?


 
 
Iniziamo col fare un’affermazione che può sembrare di primo acchito quasi banale: l’unico punto di contatto tra il cane e queste superfici è il piede; infatti, questo è l’unica parte del corpo a interfacciarsi col mondo esterno, tramite contatto diretto.
Il piede è un” organo di senso” quando si appoggia al terreno e un “organo di moto” quando lo respinge (si pensi al momento in cui sta per staccarsi da terra): il moto e il senso non possono scindersi, sono intimamente legati, perché sono l’uno la rappresentazione dell’altro.
Il piede è di primaria importanza durante la stazione quadrupedale (quando il cane sta in piedi) e la deambulazione (quando il cane si muove) ed è uno degli elementi coinvolti nel mantenimento dell’equilibrio del corpo.
Esso rileva tutte le informazioni relative al terreno e al tipo di interazione che il corpo sta attuando per vincere la forza di gravità, ossia che tipo di superficie il cane sta toccando e come organizza il suo corpo per mantenere l’equilibrio: tutto questo grazie alla presenza dei recettori sensoriali dei piedi (meccanorecettori podalici) che garantiscono la sua corretta funzione.
 
 
La capacità di mantenere una postura adeguata con una distribuzione uniforme del peso su tutti gli arti è un prerequisito fondamentale per attività motorie, come camminare, trottare, galoppare, effettuare cambiamenti di posizione corporea e mantenere o ritrovare l’equilibrio. Durante l’appoggio, il piede e la zampa inviano impulsi propriocettivi al Sistema Nervoso Centrale, permettendo a quest’ultimo di definire la loro posizione tridimensionale e la corretta anticipazione posturale.
I meccanorecettori podalici completano tali informazioni precisando le caratteristiche morfologiche dell’appoggio utili alla propulsione.
 

 
Questi sistemi maturano sperimentando situazioni ambientali varie e ricche di stimoli. Camminare sempre sulle stesse superfici impoverisce le esperienze sensoriali e la capacità di produrre risposte motorie variabili e mirate alle esigenze del momento.
La rieducazione propriocettiva deve colmare queste lacune, affinare le capacità percettive/reattive del piede e favorire le risposte motorie adeguate per avere maggiore precisione e coordinazione dei movimenti.
 
 
Un grande aiuto per tutto questo lo possiamo ottenere grazie ai percorsi sensoriali che, se ben formulati e strutturati, hanno come obiettivi:
• Il miglioramento della funzione sensoriale e l’aumento dell’elasticità dei tessuti all’interno dei piedi
• Il miglioramento dell’elasticità dei tessuti molli dell’articolazione tarsale (della caviglia) e del piede
• La facilitazione e il miglioramento della funzione sensoriale nella zona dei polpastrelli
• L’apprendimento e il perfezionamento dei movimenti selettivi e specifici nell’articolazione tarsale e non solo
• L’apprendimento e il miglioramento della distribuzione simmetrica del peso su tutte le zampe
Ecco perché far affrontare al cane percorsi sensoriali è utile e apporta così tanti benefici.
 
 

 
Però, soprattutto in una fase iniziale dell’allenamento, occorre porre particolare attenzione a diversi fattori, per far in modo che questo sia valido, produttivo e performante per quel determinato cane.
A tal proposito, per creare un percorso sensoriale ad hoc, bisogna tener presente e fare attenzione:
• All’alternanza degli attrezzi posizionati nel percorso, perché l’ordine con cui il cane deve affrontarli deve avere sempre una logica studiata e meditata
• Alla consistenza degli attrezzi (morbidi, duri, ruvidi, con punte più o meno in rilievo, ecc)
• Alla lunghezza del percorso (variabile a seconda dell’allenamento del cane)
• Alla forma del percorso (linea retta, con curve più o meno aperte o chiuse,ecc..)
• Agli eventuali dislivelli che gli attrezzi naturalmente creano, in quanto i “gradini” tra un attrezzo e un altro vanno sempre ponderati in base ai soggetti presenti
 
 
 
Non meno importante è osservare la postura del cane, la sua andatura, la sua emotività, la sua reazione mentre affronta al passo il percorso, sia per capire se la sequenza degli attrezzi è davvero indicata e mirata per quel soggetto, sia, eventualmente, per poterlo aiutare nella la corretta riuscita.
Quindi, anche se può sembrare a prima vista semplice e banale “sistemare” vari “tappeti” e attrezzi sensoriali al suolo e farli affrontare al cane, di semplice e banale non c’è nulla e la guida di un Tecnico di Dog Balance Fit è caldamente consigliata.
 


Ti presento... il Dog Balance Fit - I cuccioli e l'allenamento propriocettivo

di Valeria Migliaccio - 4 Settembre 2019

Articolo uscito su Ti presento il cane
 
 
Questa settimana parliamo di cuccioli ed esercizi di Dog Balance Fit®.
Sappiamo tutti che un cucciolo è un organismo in crescita, quindi estremamente delicato per molteplici aspetti.
Per questo motivo è importante sapere come agire e porre attenzione singolarmente su ogni cucciolo, per iniziare a programmare un piano di allenamento più adatto possibile per lui, per aiutarlo nello sviluppo e nella sua crescita sia fisica che mentale, per iniziare a fargli sviluppare una muscolatura tonica e armoniosa e a dargli competenze sul suo corpo e sull’ambiente che lo circonda.
Sicuramente un cucciolo seguito in maniera ottimale nelle sue fasi critiche della crescita, avrà maggiori probabilità di divenire un adulto sano, coordinato, con uno sviluppo corporeo ottimale, e, se diventerà un cane da lavoro o da sport, sarà un atleta con una migliore conoscenza del proprio corpo e un maggiore competenza nel controllo dei gesti atletici e, quindi, avrà meno probabilità di infortunarsi. Ricordiamo che gli esercizi di Dog Balance Fit® sono molto utili anche per quei cuccioli che diventeranno futuri cani da esposizione, poiché la loro struttura e il loro movimento sicuramente ne otterranno dei benefici.
 
 
Alla nascita i neonati si muovono in modo strisciante e incerto a causa della loro immaturità neurologica e muscolo-scheletrica. Progressivamente si assiste alla crescita degli elementi cartilaginei e alla mineralizzazione ossea con rimodellamento influenzato dal contemporaneo sviluppo neurologico, che caratterizza una prima fase di ipertono flessorio (primi 4 gg) seguita da un ipertono estensorio (da 4 a 21 giorni), culminante nella normotonia dalla terza-quarta settimana di vita.
Da un iniziale andamento strisciante, si passa ad un’andatura incerta e saltellante e, dalla terza settimana, ad una vera e propria locomozione. Dalla nascita fino a 2 settimane d’età circa, i cuccioli sviluppano le capacità sensoriali olfattive, termiche e tattili, non hanno ancora capacità uditive o visive poiché hanno uno sviluppo neurologico immaturo e la corteccia cerebrale non è ancora interamente formata. Lo sviluppo delle strutture nervose avviene in modo rapido fino a 6-7 settimane e il numero dei neuroni raggiunge quello dell’adulto a 4 settimane di vita.
 
Tutte le masse muscolari, in particolare quelle deputate al movimento, sono poco sviluppate nel neonato, fanno eccezione solo alcuni elementi quali lingua, labbra e muscoli orbicolari.
Durante i primi mesi di vita un cucciolo, quindi, subisce moltissimi cambiamenti a livello morfologico: si accrescono gradualmente il diametro e la lunghezza delle ossa lunghe e aumenta esponenzialmente la sua taglia, e per questi motivi, si modifica la sua conformazione fisica (il muso e gli arti si allungano, aumenta la larghezza del cranio, il torace si allarga, cambia la tessitura del pelo…). La crescita in lunghezza delle ossa avviene in specifiche regioni, dette piastre epifisarie; nella maggior parte dei casi tale crescita si completa entro i 10-12 mesi di età, con differenze tra le diverse taglie (cani di piccola taglia hanno crescita più rapida mentre i cani di grossa taglia hanno crescita più lenta).
Il periodo di accrescimento di un cucciolo è, quindi, una fase molto delicata da superare al meglio, affinchè il futuro cane adulto possa usufruire di una struttura ossea solida e ben costruita.
Anche per un corretto accrescimento muscolare iniziare un lavoro corretto già da cuccioli è fondamentale. Andiamo a vedere e ad analizzare come si possono allenare i cuccioli con gli esercizi di propriocezione.
 
 
Innanzitutto distinguiamo i cuccioli in base all’età: si può iniziare con alcuni esercizi più semplici, già quando sono ancora insieme alla mamma, dal momento in cui acquisiscono una buona capacità di stare in stazione quadrupedale e di camminare.
Parliamo, quindi, del periodo in cui è l’allevatore ad occuparsi di loro. In questa fase, occorre prestare molta attenzione agli strumenti propriocettivi che si propongono ai cuccioli: cuscini propriocettivi (balance disc) gonfiati o tavolette basculanti tonde o rettangolari, monodirezionali o pluridirezionali, non sono per nulla indicati (anche se di moda, purtroppo).
Per quale motivo? Vi chiederete.
Proviamo a spiegarlo semplicemente: siete mai saliti su un cuscino propriocettivo gonfio o su una tavola basculante? Sono decisamente instabili e le difficoltà oggettive di rimanere in perfetto equilibrio risultano evidenti.
Inoltre, lo sforzo richiesto ai vostri muscoli è notevole, e, conseguentemente, le vostre articolazioni saranno molto sollecitate. Pensiamo ad un cucciolo in crescita, un cucciolo che ha iniziato da pochissimo a deambulare correttamente, un cucciolo che ancora non conosce come muovere il proprio corpo e le proprie potenzialità: è giusto far subire il suo fisico a tale sforzo, anche se per gioco?
Teniamo poi presente che un cucciolo di nemmeno 2 mesi ha una scarsa muscolatura, quindi rischiamo di andare ad inficiare sulle articolazioni e a sottoporre a notevoli stress le sue articolazioni, sollecitandole eccessivamente senza motivo.
Le tavolette basculanti, inoltre, lasciate nel bel mezzo dello spazio dove sono i cuccioli, possono essere pericolose per diversi motivi, soprattutto se si parla di cucciolate numerose; poiché, ad esempio un cucciolo potrebbe dormire o stare nelle sue vicinanze, magari con un arto proprio sotto la tavoletta e rischiare così di “venire schiacciato” mentre un fratellino, nel bel mezzo di una corsa, ci sale sopra.
Poi, riflettiamo: in soggetti con un equilibrio precario, come sono i cuccioli di alcune settimane di vita, quanto è utile aumentare la situazione di disequilibrio, soprattutto in un fisico giovane ancora poco sviluppato?
Le tavolette basculanti possono andare bene se introdotte nel recinto cuccioli leggermente bloccate per evitare l’eccessivo basculamento e la conseguente pericolosità, i cuscini propriocettivi possono essere posti completamente sgonfi.
Infatti, è molto utile per i cuccioli, in questa fase, proporre loro differenti superfici da calpestare, utilizzando tappetini sensoriali di diverso materiale e trama, con l’intento di andare a stimolare i meccanocettori podalici, che dialogano con i centri superiori del sistema nervoso centrale, per ottimizzare la scelta delle strategie posturali nelle diverse situazioni; quindi, più questi meccanocettori sono allenati, più il cucciolo saprà muoversi meglio in tutte le situazioni e in tutti i terreni.
 
 
Come si può fare ad allenare i meccanocettori podalici? Iniziando ad introdurre i percorsi sensoriali-percettivi, senza dislivelli (o comunque non significativi), con attrezzi di diverse texture ma mai instabili (per non sollecitare troppo ossa e articolazioni).
La situazione migliore sarebbe quella di preparare dei brevi percorsi, ovviamente montati con competenza e con un’alternanza di superfici e materiale pensata al meglio e adattata per ogni cucciolo, fatti affrontare singolarmente per insegnare al cucciolo come concentrarsi su sé stesso e sui movimenti del suo corpo.
Ovviamente questi piccoli esercizi, anche se divertenti, devono essere assolutamente dosati in base al cucciolo, per non rischiare di stancarlo eccessivamente e non sforzare troppo il suo apparato muscolo-scheletrico.
Fino ad ora abbiamo parlato di cuccioli fino ai 2-3 mesi, quando sono ancora con la mamma e in allevamento. Andiamo a vedere ora come possiamo allenare in propriocezione un cucciolo dal momento in cui lo portiamo in casa.
Consigliamo a tutti di continuare o iniziare gli esercizi di Dog Balance Fit® fin da subito, ovviamente dopo il periodo di ambientamento del cucciolo, per farlo divertire, per creare rapporto, per migliorare la sua fisicità, per stancarlo mentalmente e per accrescere la sua autostima: affrontare e superare delle difficoltà, come può essere il camminare su attrezzi con punte o irregolarità in rilievo, superare dei piccolissimi dislivelli con l’aiuto del proprietario, fanno accrescere sempre più la fiducia in sé stessi e nel binomio.
 
 
Superati i 3 mesi d’età possiamo introdurre dei nuovi attrezzi nei percorsi sensoriali, sempre non troppo instabili, aumentare la lunghezza del percorso, iniziare ad inserire delle curve, e creare piccoli dislivelli; possiamo iniziare ad inserire anche i cavalletti, che sono un ottimo esercizio per la coordinazione e per il rinforzo di alcuni gruppi muscolari.
Inoltre, è possibile iniziare a proporre anche dei semplici esercizi statici, purchè, lo ripetiamo, non si usino attrezzi eccessivamente instabili.
Ricordiamoci sempre che ogni sessione di allenamento va progettata per ogni singolo cucciolo, per quella fase della sua vita e che bisogna sempre lavorare in sicurezza, perché, anche se si parla di un cucciolo di 5-6 mesi, è sempre un organismo in crescita.
Un punto da non sottovalutare è che gli adattamenti che un cucciolo può avere a livello del piede dovuti ad asimmetrie, disarmonie o scompensi dovuti a postura errata o a traumi, sono in un primo tempo modificabili e in un secondo tempo tendono a fissarsi e quindi a portare a problematiche strutturali e croniche. Quindi, con un percorso sensoriale montato ad hoc, e con un lavoro con specifici attrezzi studiato per quel soggetto, possiamo andare a lavorare e a migliorare le posture che possono risultare scorrette e, quindi, ad evitare problematiche future nei cani adulti.
Il nostro consiglio, quindi, è quello di iniziare a lavorare in età precoce in propriocezione, ma state attenti a non improvvisare!!!